La stampa 3d è un valido strumento di supporto nella replicazione e nella produzione di parti del corpo umano, e della figura umana nel suo complesso. Nel primo caso parliamo di tecnologie di stampa per la riproduzione di organi del corpo umano utilizzate nella ricerca medica, nel secondo della produzione di semplici miniature di figure umane, il body print 3d, stampare persone in 3d. Si tratta quindi di due settori completamente differenti. Un altro settore che rientra invece nel campo medico è quello legato al medicale: attraverso la scansione della figura umana è possibile ottenere indicazioni molto precise e personalizzate per la produzione di protesi, corsetti, tutori.
L’uso della stampa 3d in medicina è diffuso da tempo, ma la riproduzione degli organi umani è un ambito di ricerca molto recente. Gli scienziati della Wake Forest University, in North Carolina, hanno messo a punto una stampante 3d in grado di creare organi, tessuti e ossa che potrebbero essere inseriti in un corpo umano, al momento a livello ancora teorico.
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Il procedimento è simile a quello messo in atto normalmente da tutte le stampanti 3d, ma al posto dei tradizionali materiali, la stampante utilizza una soluzione di cellule viventi, ne depone strati uniti a gel e soluzioni di supporto biodegradabili che col tempo si degradano lasciando l’organo autonomo: l’idrogel agisce trattenendo acqua, ossigeno e sostanze nutritive prodotte da un materiale sintetico biodegradabile; man mano che le cellule colonizzeranno la protesi, questa si dissolverà fino a scomparire completamente.
Con questo metodo sono stati realizzati orecchie, ossa, tessuto connettivo, vasi sanguigni e capillari (l’orecchio, ad esempio, è stato applicato con successo su una cavia da laboratorio), ma in futuro si potrebbe anche riuscire a realizzare organi interni, come un rene. Inoltre, gli organi realizzati possono già essere utilizzati come prova per i chirurghi per operazioni particolarmente complesse, e i tessuti per sperimentare i farmaci, come alternativa etica alla sperimentazione sugli animali.
La ricerca sulla riproduzione di organi interni è molto importante perché le liste per i trapianti sono spesso lunghe, e numerose sono le persone che non riescono ad arrivare al momento del trapianto: gli organi donati infatti non sono sufficienti. Naturalmente la creazione degli organi interni è complessa e delicata, mentre la ricostruzione di parti ossee è relativamente più semplice, ed è già una realtà: oggi al costo di 5mila dollari è possibile avere un modello stampato delle ossa della testa, e all’Università di Sidney si effettuano interventi di cranioplastica per soggetti che hanno avuto traumi o incidenti; a partire dall’anatomia del paziente, è possibile ricostruire la parte mancante in pochi giorni.
Un’altra applicazione della stampa 3d nel settore sanitario, questa volta medicale, riguarda la produzione di protesi, tutori, corsetti e altri elementi utili per la cura di numerose patologie o in caso di mutilazioni. Il team WASP Med lavora da anni in questo settore: grazie alle innovazioni dell’ingegnere biomedico Marco Avaro e del dottor Lelio Leoncini sono stati fatti molti passi avanti, realizzando prodotti sempre più vicini alle esigenze dei singoli pazienti.
Il CSP – Centro Sviluppo Progetti, già nel 2006 ha sviluppato protesi in idrossiepatite utilizzando le più moderne tecniche di disegno tridimensionale e prototipazione rapida, partendo da un file contenete i dati di una tac , risonanza magnetica o rx , e importando le immagini in un’adeguata piattaforma di gestione Dicom compatibile. La tac viene tradotta in una rappresentazione matematica tridimensionale e si procede all’analisi della frattura tracciandone i contorni e le superfici per la ricostruzione. Infine si stampa in solido la protesi e la teca cranica con una stampante 3d ed un software adeguato.
Tutt’altro mondo è quello del body print 3d, stampare persone in 3d, ovvero la riproduzione del corpo umano per la creazione di miniature, copie di esseri umani realizzate di solito a scopo ludico, richieste da chi desideri avere una statuina di sé stesso: può sembrare strano, ma è una richiesta sempre più diffusa, tanto che continuano ad aprire negozi specializzati in questa attività. In pochi minuti è possibile catturare con molta precisione fisionomia e colorazioni di un corpo intero, o solamente dei particolari del volto. Ciò che ne viene fuori è una miniatura di sé stessi in scala, un “Mini-me” identico all’originale. Ad esempio, gli sposi, al posto di una statuina in plastica qualsiasi, possono avere la loro riproduzione in miniatura da sistemare sulla torta nuziale, oppure una mamma può conservare la copia del pancione, “immortalando” in un oggetto concreto momenti irripetibili.
Per concludere citiamo un’altra esperienza, piuttosto particolare (e a nostro parere un poco inquietante): la riproduzione del feto in 3d, un vero modello in 3d, di dimensioni reali, del proprio nascituro, realizzato a partire dall’ecografia. Diciamo che non è strettamente necessario farlo.