Asya Ilgun, laureanda alla Scuola di Architettura di Copenhagen, ha realizzato un alveare artificiale stampato in 3d con una Delta WASP 4070. Una struttura sofisticata ed efficiente, un modo per avvicinare la natura all’uomo e per incentivare l’inserimento degli animali nei contesti urbani.
La natura dà vita a strutture complesse, meccanismi perfetti e meravigliosi. Pensiamo all’alveare, uno degli esempi di architettura più avanzata, formato da favi esagonali, la forma geometricamente più vantaggiosa, e abitato da una popolazione altamente organizzata dove ciascun membro riveste un ruolo preciso. Asya Ilgun, studentessa laureanda alla Royal Danish Academy of Fine Arts – School of Architecture di Copenhagen, ha osservato l’alveare, ne ha studiato la struttura e l’ha riprodotta con una Delta WASP 4070.
Spostare i confini dell’architettura…
“La mia idea è nata da una riflessione sui confini dell’architettura e dalla volontà di superare una distinzione ancora oggi dominante tra architettura e sistemi naturali”, spiega. “L’evoluzione del design architettonico è strettamente collegata alla tecnologia disponibile in un determinato periodo, e oggi la stampa 3D ci permette di affrontare la sfida concettuale di questo progetto, che affianca la realizzazione di strutture in 3D al concetto dell’autocostruzione ad opera di insetti sociali, nello specifico api mellifere”.
Non a caso, WASP s’ispira a un insetto simile, la vespa vasaia, un animale che fonda la sua esistenza proprio sull’autocostruzione, perché realizza la sua casa con quello ha, con il materiale naturale presente nel territorio in cui vive.
…portare la natura in città
Asya si è concentrata in particolare sull’interconnessione tra natura e ambienti urbani, ipotizzando la realizzazione di strutture artificiali in 3D per gli animali, che permettano la convivenza tra insetti ed esseri umani, per un migliore contesto abitativo anche in città. “Lo sfruttamento di nuovi ambienti urbanizzati potrebbe provocare modifiche e danni al sistema ecologico e, addirittura, l’estinzione di alcune specie; incorporare gli abitanti della natura negli ambienti urbani è una scelta volta a recuperare l’origine ibrida dell’occupazione delle città.
Nello specifico, la presenza delle api comporta molti vantaggi: basti pensare che l’85% delle piante esistono grazie all’impollinazione delle api. Pensiamo a un ambiente più autentico, in cui anche il concetto di prodotto locale assume un significato diverso. In questo senso, la stampa 3D ci aiuta grazie alla possibilità di riprodurre fedelmente e precisamente strutture altamente sofisticate come il nido d’ape”.
L’alveare 3D alla prova
L’alveare che Asya ha progettato e costruito con una Delta WASP 4070 ripropone la struttura sofisticata di un alveare naturale; ricco di colonne e anfratti, realizzato in un materiale poroso e robusto, è adatto alla coabitazione degli insetti: a maggio, una famiglia di 8 mesi di età, composta da circa 500 api, è stata introdotta con successo nell’alveare.
Asya ha imparato molto dagli apicoltori locali, che le hanno permesso di osservare la struttura di un alveare tradizionale, e il risultato l’ha premiata. Il suo lavoro è in corso d’opera, e nuovi esperimenti le permetteranno di migliorare e affinare questo innovativo progetto che mette in relazione natura e tecnologia.