La sedia te la stampi su misura con la Delta WASP 3MTun altro passo avanti nella Maker Economy.

Dalla rappresentazione del prodotto, al prodotto stesso. E’ forse il salto di qualità che la stampa 3D deve ancora fare per essere davvero protagonista in quel grande contenitore che è la Rivoluzione 4.0.

La Maker Economy

Fin dall’inizio WASP ha sposato il concetto dell’autoproduzione dei beni strettamente necessari all’uomo. E’ sempre stato un punto di riferimento, la barra che ha guidato WASP nello sviluppo e nell’innovazione. “Una macchina bella, funzionale, precisa e rapida, in grado di stampare la rappresentazione di un prodotto, ha certamente un utilizzo importante nel mondo industriale e del design, ma una stampante che è in grado di realizzare un prodotto può essere utilizzata nel mondo del lavoro e dell’artigianato digitale. Questa è la base di quella che abbiamo definito Maker Economy” dichiara Massimo Moretti.

La linea custom series

WASP ha sviluppato una nuova linea di stampanti, nata per oggetti di grandi dimensioni utilizzabili nella vita quotidiana. I primi esperimenti hanno riguardato pezzi alti circa un metro per un metro di diametro, ma si può passare con grande facilità ad altre dimensioni. Si tratta infatti di stampanti custom made, che possono essere pensate e costruite a seconda delle esigenze degli utilizzatori.

Nel suo percorso WASP ha dovuto affrontare e superare una serie di problemi, il primo dei quali ha riguardato i filamenti di stampa. Dovendo stampare oggetti di grandi dimensioni, infatti, è impensabile utilizzare filamenti normali. Occorrerebbero giorni e giorni di stampa per ottenere il risultato voluto. Dunque WASP ha realizzato un ugello dotato di un’uscita che va da 4 a 10 millimetri di diametro.

Il passo successivo ha riguardato i costi. La necessità di abbatterli, o quantomeno calmierarli, è un altro tema da sempre centrale per l’azienda. In questo caso WASP ha risolto il problema andando a monte, sviluppando cioè un estrusore che funziona direttamente con il granulo. Il vantaggio è evidente: se un filo di stampa ha un costo di circa 30 euro al chilo, quello della materia prima, cioè il granulo o pellet in materiale plastico, è di soli 3 euro al chilo.

E’ stato a questo punto che la stampante ha preso forma diventando una macchina che funziona col granulo, in grado di stampare una decina di chili di materiale in otto ore. Si realizza così un obiettivo primario della stampa 3D: permettere a chiunque di creare prodotti personalizzati su richiesta e a prezzi accessibili. Inoltre costruire un oggetto secondo le esigenze del cliente consente a un’azienda di eliminare le scorte di magazzino.

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 Il gruppo di lavoro

L’esigenza era quella di progettare e stampare forme utilizzabili che siano anche di qualità sotto tutti i punti di vista, compreso quello estetico. Per questo WASP ha coinvolto un gruppo di creativi, studiando e lavorando assieme a designer di esperienza, docenti universitari e neolaureati. Si tratta di un gruppo aperto che ogni venerdì si incontra nella sede dell’azienda. Da quelle riunioni hanno preso forma i primi progetti di complementi di arredo: tavoli, sgabelli, sedie. Per il momento l’attenzione di WASP si è concentrata proprio sulle sedie, grazie soprattutto alla presenza nel gruppo di Giorgio Gurioli, un docente dell’Isia (Istituto superiore per le industrie artistiche) che ha già all’attivo diverse progettazioni di questo tipo.

Le prime sedie “Rigatona”

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Con una Delta di 3 metri che estrude pellet sono stati stampati i primi modelli, via via migliorati e perfezionati da Giulio Buscaroli, un giovane che sta svolgendo uno stage presso WASP. E’ nata così la prima linea di sedie. “Siamo molto contenti dei risultati ottenuti e attendiamo grandi evoluzioni – dice Massimo Moretti – Ancora una volta sta prendendo forma un nuovo modello di sviluppo che si basa sulla conoscenza collettiva”.

WASP ha già presentato pubblicamente le prime sedie stampate con la Delta di 3 metri. E’ accaduto prima alla Fiera Mecspe di Parma, poi al FabLab Venezia dove si è svolto il challenge “Designer meet 3D Printing”, 12 ore durante le quali alcuni giovani designer hanno proposto una serie di progetti, tutti molto interessanti. Ma quello che WASP lancia, in sintonia con la propria filosofia e la propria storia, è in sostanza un challenge sempre aperto, rivolto a chiunque senta l’impulso a collaborare al progetto. Si tratta di un contributo fondamentale perché solo un designer è in grado di interpretare il limite delle macchine e arrivare al prodotto.

WASP mette sul mercato una stampante 3D per centri di stampa intenzionati a produrre in proprio complementi di arredo. Basta una singola stampante per diventare produttori di sedie personalizzate. Una volta prese le misure dell’utilizzatore e avvalendosi della consulenza di esperti fisiatri, possono essere stampate in modo da renderle non solo confortevoli, ma anche coadiuvanti per chi è affetto da particolari problemi fisici. Si ritorna così alla Maker Economy: piccoli produttori saranno in grado di realizzare beni di serie che normalmente richiedono attrezzature inavvicinabili.

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