Ecco com’è nata la collaborazione tra le due realtà e la colorata stampante-meccano che in pochissimo tempo i bambini hanno imparato a montare e a utilizzare
La stampa 3D può diventare un gioco e un efficace strumento educativo: basta l’idea e qualche piccola modifica alla stampante per trasformarla da strumento professionale a un colorato meccano gigante perfettamente funzionante. Tutto nasce da un incontro: qualche anno fa il team di Cresco Lab è arrivato a Massa Lombarda per acquistare le Stampanti 3D di WASP che a sua volta ha intuito il potenziale dell’idea, aprendo a Cresco Lab la possibilità di un’interessante collaborazione.
Dalla Toscana alla Romagna
“Siamo arrivati a Massa Lombarda come semplici acquirenti, dovevamo realizzare prototipi per il nostro meccano gigante Cresco – spiega il responsabile di Cresco Lab Cristiano Cavani -. Il risultato è stato molto soddisfacente. Lo abbiamo mostrato a Massimo Moretti che ne è stato entusiasta, così ci siamo dati appuntamento alla Maker Faire ed è iniziata la nostra collaborazione”. Cresco strizza l’occhio al meccano e ai mattoncini Lego: un solo mattoncino non serve a nulla, ma ogni mattoncino ha il suo ruolo nell’insieme e, ogni volta, bisogna inventare qualcosa di nuovo. È l’idea del kit. “A quel punto – continua Cavani – abbiamo deciso di costruire una stampante 3D con i nostri pezzi; abbiamo realizzato il modello su Open Delta dopo un’operazione di “reverse engineering”, smontando e sostituendo tutti gli elementi meccanici, ma lasciando il cuore e la parte elettronica con l’estrusore WASP”.
Un gioco che aguzza l’ingegno
Subito è apparso l’aspetto “giocoso” del prodotto Delta CW 1824 in Kit, la voglia di metterci le mani che provoca al solo guardarlo. “Una volta visto l’oggetto realizzato, Massimo si è illuminato. È stato lui a suggerirci la sua funzione più adatta. Abbiamo così spostato l’idea della stampante 3D concepita come strumento professionale a qualcosa che in maniera empatica ti chiama, ti attrae perché sembra un gioco”.
I possibili utilizzi sono molteplici, dal settore domestico, per la cameretta di un bambino o di un ragazzo, alle scuole di ogni grado, con piccole modifiche a seconda del livello e dell’età, si può usare nella quotidianità, come gioco creativo o educativo, o come strumento di studio e apprendimento. E a montarla chi ci pensa? “Può succedere che, una volta che ci si trova con il kit in mano, non sembri poi così facile montare una stampante: qualcuno si scoraggia. Noi, per dimostrare che è possibile, l’abbiamo fatta montare a bambini di 9 e 10 anni. Il manuale d’istruzioni ha molte immagini ed è dettagliato: dopo un giorno di training l’hanno montata tranquillamente e divertendosi. Voglio vedere se ora un adulto avrà il coraggio di dire che non ci riesce!”.
Progetti in costante evoluzione
Tecnicamente, oltre al suo aspetto allegro in legno multicolore, la stampante Cresco WASP si differenzia dalle altre perché non ha alcuna vite: le parti si attaccano con giunti magnetici.
“Abbiamo trovato tutti gli equilibri, e ora stiamo lavorando a un update della stampante perché diventi anche uno scanner”. Il progetto è in costante crescita e si autoalimenta: “Ogni nuova stampante nella fase di collaudo produce alcuni pezzi per la sua macchina ‘figlia’. Tutti i pezzi che la macchina produce per quella successiva sono in licenza libera e scaricabili dal sito. Sposiamo la filosofia di WASP, crediamo nella diffusione della conoscenza”. Così come WASP, ancora una volta, dimostra di credere nel valore delle idee e nella potenzialità di piccole aziende, maker o FabLab coi quali sceglie di lavorare insieme per raggiungere obiettivi condivisi.