Una Delta WASP 4070 produce, uno dopo l’altro, pezzi e oggetti di design
WASP e Mamou-Mani sono ospiti a Parigi, fino al 7 ottobre, di AA[n+1] – Architecture&Analysis transdisciplinary project, un’organizzazione indipendente di curatori che promuove eventi transdisciplinari tra arte e architettura. Qui, nelle sale espositive di rue de Cléry, l’architetto Arthur Mamou-Mani, francese con base a Londra, conduce laboratori sulla fabbricazione digitale e produce oggetti e pezzi di design con una stampante 3D, una Delta WASP 4070, al lavoro per l’intera durata dell’esposizione.
Durante i laboratori parigini, i partecipanti stampano oggetti d’arredamento come lampade, sedie e sgabelli utilizzando la Delta WASP 4070 e i software Grasshopper per Rhinoceros3D e Silkworm, un plugin gratuito per generare Gcodes.
WASP Hub Londra
Arthur è stato da noi, a Massa Lombarda, lo scorso febbraio, e in quell’occasione abbiamo parlato proprio di Silkworm, lo strumento che l’architetto utilizza per realizzare le sue creazioni dalla fitta intelaiatura a rete, che sembrano tessute in seta da un ragno. Silkworm, infatti, lavora sul tracciato e sul movimento dell’estrusore.
Arthur Mamou-Mani fonde architettura e design nel suo studio londinese, premiato con numerosi riconoscimenti per l’originalità e la visione innovativa, dove è presente anche uno dei primi WASP Hub.
Uno dei suoi progetti più recenti, e più spettacolari, è l’installazione “Tangential dreams”, costruita per l’edizione 2016 del festival Burning Man, un festival di otto giorni che si svolge ogni anno a Black Rock City, sulla distesa salata del Deserto Black Rock nello Stato del Nevada (praticamente nel nulla), durante il quale ognuno dei partecipanti è libero di organizzare esibizioni, mostre, performance.
Architetto e Maker
Realizzata grazie a una campagna di crowdfunding, “Tangential dreams” è una torre sinuosa nata da un progetto digitale e creata con materiali dal costo tendente a zero, sottili pezzetti di legno posti uno sopra l’altro seguendo una rotazione attorno a un asse centrale. “L’inizio di molti sogni”, un’opera che ognuno è libero d’interpretare come crede. “Questo progetto è l’illustrazione di quando un architetto diventa un maker attraverso la fabbricazione digitale – spiega Arthur -. Connetti il tuo computer alla macchina e rendi fisico un progetto virtuale. L’obiettivo era realizzare un progetto artistico che rispondesse ai requisiti della radicale espressione di sé e del rispetto dell’ambiente”.
Nuove frontiere per l’architettura
Inoltre, Arthur e il suo team hanno anche dato forma, naturalmente stampandolo in 3D, a tutto l’arredamento del “FoodInk” di Londra, il primo ristorante al mondo totalmente realizzato da stampanti 3D, al quale anche WASP ha contribuito, “Il mondo fisico e il mondo digitale si stanno incontrando – conclude l’architetto -, oggi si può produrre architettura come mai è stato fatto prima. Possiamo creare edifici incredibilmente sofisticati con materiali economici e connessioni intelligenti, integrando forze culturali e naturali nel design, senza il contributo materiale dell’uomo”.