L’innovativo lavoro del Dr. Villiam Dallolio
In Italia ogni anno vengono realizzate quasi duemila protesi craniche per interventi di cranioplastica. Questi interventi, di natura complessi, si distinguono per un’alta percentuale di insuccessi dovuti soprattutto alle tecniche manuali utilizzate nella realizzazione delle protesi.
Oggi le tecnologie di fabbricazione digitale permettono già di realizzare protesi su misura. Alcuni ospedali in Italia le hanno già in uso, purtroppo però per i loro tempi incompatibili con la sala operatoria rimangono una soluzione poco concreta. Qui entra in gioco il lavoro del Dr. Villiam Dallolio che già dal 1999 lavora per avvicinare la stampa 3D al mondo della Neurochirurgia.
Un processo indiretto
La chiave di volta del processo messo a punto sta in un radicale cambio di paradigma. Non realizzare direttamente la protesi con una stampante 3D, con tempi e costi poco sostenibili, ma pensare a un sistema che permette di eseguire la progettazione fuori dalla sala operatoria in un processo ottimizzato che si conclude con la realizzazione di uno stampo(negativo).
Il punto di partenza è la TC del paziente che con software dedicati è possibile tradurre in un modello 3D ad alta fedeltà. Da questo si va successivamente a modellare la vera protesi cranica grazie a sistemi di mirroring e accoppiamento. Questa fase può anche prevedere alcune astuzie difficilmente realizzabili manualmente. Un esempio ne è la predisposizione alle linguette di fissaggio sull’osso. Oppure ancora progettare una forma che possa nascondere l’atrofia muscolare tipica di molti casi clinici.
Lo stampo, in materiale certificato, viene poi sterilizzato in autoclave durante l’operazione e permette il colaggio di cemento osseo al suo interno. La forza del sistema è il mantenimento della forma esatta progettata con il CAD.
I vantaggi del sistema
In questo modo l’operazione risulta veloce e minimizza i rischi di non compatibilità grazie alla progettazione superiore garantita dagli strumenti di modellazione 3D.
Il materiale finale è quindi cemento osseo che mantiene dunque tutte le sue ottime caratteristiche e la sua biocompatibilità, oltre che essere un materiale ben reperibile e ampiamente certificato.
L’obbiettivo del lavoro è quello di sostituire gradualmente tutto l’obsoleto sistema attuale con questa vantaggiosa tecnica che migliorerebbe radicalmente l’approccio alle operazioni di cranioplastica.
Oggi il team del Dr. Dallolio fornisce già la possibilità di realizzare protesi craniche con la progettazione digitale attraverso l’uso di stampanti 3D e stampi negativi in silicone, il sistema sopracitato è però ancora più veloce ed economico.
Le prospettive sono molto ampie ed interessanti, soprattutto perchè questo stesso sistema si presta alla realizzazione di qualsiasi tipo di protesi impiantabile, non solo a quelle craniche, aprendo a uno scenario tutto nuovo nella chirurgia del domani.