Questa storia inizia qui, esattamente, questi sono i primi pezzi stampati con estrusore per impasti ceramici.
Vediamo il risultato di questa sperimentazione, due di questi oggetti sono stati cotti, i restanti due solamente essiccati.
A seguire l’intervista a Mirco Denicolò, docente presso ISIA Faenza che insieme al progetto WASP sta sviluppando l’impasto ceramico per l’estrusione.
* * * *
Come sono stati ottenuti questi oggetti?
Gli oggetti cotti sono stati realizzati estrudendo un’ impasto di porcellana dura tradizionale, attraverso un ugello di 5mm e 2mm.
Come intendete andare avanti?
Stiamo procedendo con metodo scientifico al fine di standardizzare il processo. Determinante è la diminuzione della percentuale di acqua presente nell’impasto per facilitare l’estrusione e un buon essiccamento.
Sono necessari additivi?
Al momento si ma cercheremo di eliminarli se è possibile.
Qual’è il vostro obiettivo primario e quali le maggiori difficoltà?
Come obiettivo principale c’è sicuramente l’utilizzo di materiali facilmente reperibili e che abbiano il minor impatto ambientale possibile. Le difficoltà sono date dalla gran varietà di prodotti che la WASP è in grado di creare; ogni oggetto ha diverse dimensioni, forme e volumi, tutti parametri che occorre calcolare con precisione per la preparazione di una barbottina (argilla dissolta in acqua, base dell’impasto, ndr) adatta per la maggior parte di essi. L’altro problema su cui stiamo lavorando è quello dell’eliminazione di bolle d’aria dall’impasto.
* * * *
Perché ha deciso di interessarsi a queste nuove tecnologie?
Ho sempre cercato di stare al passo della tecnologia perchè è l’unico modo per portare avanti la ricerca.
In questo periodo storico non bisogna perdere di vista il concetto di semplicità, che sta portando ad una “tecnologia pop”.
Grazie a questa semplificazione della tecnologia, oggi chiunque può essere un fotografo, può essere musicista, può essere designer, può essere pittore, portando però ad una omologazione generale della cultura.
Bisogna quindi cercare di sfruttare questa situazione nel suo aspetto più importante, ovvero il riuscire ad imprimere in quello che si produce la propria personalità.
Quindi queste nuove tecnologie avranno un forte impatto sulla società?
Ci si sta spostando da una produzione di manufatti di grande scala ad una piccola, dove torna l’importanza della qualità.
Questa nuova rivoluzione industriale sta portando a nuove figure lavorative, dove dall’industria si passa all’artigiano tecnologico.
In tutto questo assume grande importanze l’unione della cultura che un individuo può assimilare(web) e gli strumenti (basso costo) a disposizione.
Un connubio fortissimo ed innovativo, che mira alla condivisione e alla nascita di nuovi gruppi di lavori fra più entità , sviluppando nuove idee e visioni.
UNA NUOVA GENERAZIONE CONDIVISA!!
Le Vespe ringraziano sentitamente il Professor Mirco Denicolò.
Questa storia inizia qui, esattamente, questi sono i primi pezzi stampati con estrusore per impasti ceramici.
Vediamo il risultato di questa sperimentazione, due di questi oggetti sono stati cotti, i restanti due solamente essiccati.
A seguire l’intervista a Mirco Denicolò, docente presso ISIA Faenza che insieme al progetto WASP sta sviluppando l’impasto ceramico per l’estrusione.
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Come sono stati ottenuti questi oggetti?
Gli oggetti cotti sono stati realizzati estrudendo un’ impasto di porcellana dura tradizionale, attraverso un ugello di 5mm e 2mm.
Come intendete andare avanti?
Stiamo procedendo con metodo scientifico al fine di standardizzare il processo. Determinante è la diminuzione della percentuale di acqua presente nell’impasto per facilitare l’estrusione e un buon essiccamento.
Sono necessari additivi?
Al momento si ma cercheremo di eliminarli se è possibile.
Qual’è il vostro obiettivo primario e quali le maggiori difficoltà?
Come obiettivo principale c’è sicuramente l’utilizzo di materiali facilmente reperibili e che abbiano il minor impatto ambientale possibile. Le difficoltà sono date dalla gran varietà di prodotti che la WASP è in grado di creare; ogni oggetto ha diverse dimensioni, forme e volumi, tutti parametri che occorre calcolare con precisione per la preparazione di una barbottina (argilla dissolta in acqua, base dell’impasto, ndr) adatta per la maggior parte di essi. L’altro problema su cui stiamo lavorando è quello dell’eliminazione di bolle d’aria dall’impasto.
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Perché ha deciso di interessarsi a queste nuove tecnologie?
Ho sempre cercato di stare al passo della tecnologia perchè è l’unico modo per portare avanti la ricerca.
In questo periodo storico non bisogna perdere di vista il concetto di semplicità, che sta portando ad una “tecnologia pop”.
Grazie a questa semplificazione della tecnologia, oggi chiunque può essere un fotografo, può essere musicista, può essere designer, può essere pittore, portando però ad una omologazione generale della cultura.
Bisogna quindi cercare di sfruttare questa situazione nel suo aspetto più importante, ovvero il riuscire ad imprimere in quello che si produce la propria personalità.
Quindi queste nuove tecnologie avranno un forte impatto sulla società?
Ci si sta spostando da una produzione di manufatti di grande scala ad una piccola, dove torna l’importanza della qualità.
Questa nuova rivoluzione industriale sta portando a nuove figure lavorative, dove dall’industria si passa all’artigiano tecnologico.
In tutto questo assume grande importanze l’unione della cultura che un individuo può assimilare(web) e gli strumenti (basso costo) a disposizione.
Un connubio fortissimo ed innovativo, che mira alla condivisione e alla nascita di nuovi gruppi di lavori fra più entità , sviluppando nuove idee e visioni.
UNA NUOVA GENERAZIONE CONDIVISA!!
Le Vespe ringraziano il Professor Mirco Denicolò.