DAL CUBO DI GHIACCIO AL CUBO DI TERRA : ORA LA SFIDA E’ LANCIATA

“Dal cubo di ghiaccio AL cubo di terra – Tradizione e innovazione per lo sviluppo di NZEB in terra cruda”. Ad Alessandria ora la sfida è iniziata davvero. Domenica 21 giugno tre cubi di ghiaccio sono stati portati nel cantiere allestito in piazza della Libertà. Il primo è stato semplicemente esposto al sole, mentre gli altri due sono stati calati nell’involucro di CasaClima e in quello di WASP. Il 4 luglio si saprà quale avrà resistito meglio.

Il senso della sfida è usare il materiale più antico del mondo, la terra cruda, e coniugarlo con la tecnologia più moderna, cioè quella della stampante 3D grazie a WASP. La creazione degli impasti è stata seguita dall’architetto Gaia Bollini, esperta di costruzione e recupero di strutture in argilla. Le parti del cubo di terra sono state stampate sul posto in tre giornate di duro lavoro, che hanno tenuto impegnate sei persone e sono proseguite fino a notte il 5, il 6 e il 7 giugno. In seguito le varie parti sono state assemblate per realizzare il cubo all’interno del quale domenica 21 giugno è stato calato il ghiaccio. Infine il cubo è stato tappato.

ghiaccio cubo 1

“Vogliamo riscoprire la terra cruda. Sia dal punto di vista cromatico, sia dal punto di vista tattile, sia dal punto di vista energetico – ha dichiarato l’architetto Silvia Fasolo di CasaClima – . La terra ha un suo potere igrometrico che ci viene in aiuto in edifici passivi. Noi siamo convinti che questo materiale può essere utilizzato con tecnologie moderne, dandogli una valenza che possa coniugarsi con le nuove direttive europee”.

Dal punto di vista scientifico un prototipo è stato consegnato al Politecnico di Torino che collabora al progetto. Verrà valutato in piastra calda, ovvero in regime statico e in regime dinamico dal punto di vista energetico. “In questo momento stiamo delimitando gli ambiti di ricerca per vedere quali sono le possibili migliorie – ha detto ancora l’architetto Fasolo – sia per la tecnologia di estrusione per quanto riguarda la macchina, sia per quanto riguarda la sostenibilità ambientale”.

Unendo tradizione e innovazione, si cerca di rispondere alle nuove esigenze del settore edilizio, seguendo la direttiva 2010/31/UE con cui l’Unione Europea chiede ai professionisti e alle imprese di progettare e costruire solo edifici a energia quasi zero entro il 31 dicembre 2020.

L’appuntamento è dunque al 4 luglio, quando alle 11 il cubo di terra stampato da WASP e il cubo CasaClima verranno riaperti e si scoprirà quanto ghiaccio sarà rimasto all’interno di entrambi.

ghiaccio cubo